Chi lavora in Svizzera deve pagare le tasse in Italia? Guida completa

Ecco cosa devi fare se lavori in Svizzera e non sai dove pagare le tasse

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La tassazione dei redditi percepiti all’estero causa spesso confusione. Soprattutto chi è alla prima esperienza si trova davanti al dubbio: le imposte fiscali si pagano al paese di residenza (l’Italia) o a quello dove si lavora (la Svizzera)? Facciamo chiarezza.

Chi si è trasferito da poco a Berna, Zurigo o Lugano può porsi la seguente domanda: se lavoro in Svizzera devo pagare le tasse in Italia? La stessa domanda se la pongono i frontalieri, coloro che vivono al confine e quotidianamente si recano in Svizzera per lavorare.

Per prima cosa, bisogna distinguere chi è residente all’estero e chi è frontaliero. Sono considerati frontalieri i lavoratori che varcano il confine con la Svizzera per lavorare ma rientrano giornalmente a casa in Italia. Si è considerati invece lavoratori all’estero se si lavora e si soggiorna nel paese estero, in questo caso la Svizzera, per più di 183 giorni l’anno.

Chi lavora in Svizzera deve fare la dichiarazione dei redditi e deve pagare le tasse in Italia?

Cittadino italiano residente in Svizzera: dove paga le tasse?

Per rispondere a questa domanda entra in gioco il concetto di residenza fiscale da non confondersi con quello di residenza anagrafica. Si tratta di due ambiti spesso confusi.

La residenza fiscale infatti indica il paese dove si è tenuti a pagare le tasse. Per poter trasferire la residenza fiscale in Svizzera ed evitare di pagare una doppia tassazione, è necessario trasferire in Svizzera la propria residenza anagrafica. Per chi lavora da almeno un anno in Svizzera è obbligatorio iscriversi all’AIRE, Anagrafe degli italiani residenti all’estero. Questa è una prima condizione per evitare di dover pagare le imposte anche in Italia. Se invece il lavoratore:

  • Risulta residente in Italia
  • Risulta avere domicilio in Italia
  • Non risulta iscritto all’Aire

In questi casi sarà tenuto a pagare le tasse anche in Italia. Ecco perché il primo step è quello di cancellare domicilio e residenza dall’Italia e non risultare iscritti all’anagrafe di paesi italiani per almeno 183 giorni dell’anno in corso (metà anno). Ma questo potrebbe non bastare. Per lo stato italiano, infatti, bisogna anche spostare gli “interessi vitali”. Cambiare la residenza ma mantenere famiglia (ipoteticamente, coniugi e figli) in Italia, avere una macchina che circola in Italia e una casa intestata in Italia renderà il lavoratore in questione soggetto a controlli fiscali.

Lavorare in Svizzera con la residenza italiana – La doppia tassazione

Chi si trova a lavorare in Svizzera mantenendo la residenza italiana è soggetto quindi a una doppia tassazione. Tuttavia una legge stabilisce il divieto di doppia imposizione: lo stesso reddito non può essere tassato due volte. Le imposte pagate all’estero vengono detratte da quelle pagate nel paese di residenza. Vuol dire che se viene tassato in Svizzera il 20% del reddito, e in Italia la tassazione è del 23%, all’Italia sarà pagata solo la differenza del 3%.

Se lavoro in Svizzera devo pagare le tasse in Italia? I frontalieri

Chi lavora in Svizzera ma è residente nei comuni entro 20 km dal confine di uno dei cantoni del Ticino, dei Grigioni e del Vallese, è tenuto a pagare le imposte solamente al paese dove ha prodotto il reddito, e quindi in Svizzera. Chi lavora in Svizzera ma è residente nei comuni oltre 20km dal confine paga le tasse anche in Italia, con una franchigia fino a 7.500 euro, che vengono detratte dal reddito complessivo su cui si calcola l’imposta Irpef.

Meno garanzie

Chi lavora in Svizzera deve fare la dichiarazione dei redditi?

Chi lavora in Svizzera ma ha mantenuto la residenza in Italia, dunque non è iscritto all’AIRE, è tenuto a presentare normale dichiarazione dei redditi. Infatti nel modulo Redditi PF (persone fisiche) c’è un apposito spazio dove vanno indicati i redditi percepiti da soggetti impiegati all’estero, frontalieri e impatriati.

I frontalieri in senso stretto, cioè coloro residenti nella fascia entro i 20km, possono non indicare il reddito da lavoro in Svizzera. Al contrario, i frontalieri “fuori fascia” devono indicare il reddito da lavoro svizzero così come riportato dal “certificato di salario” rilasciato dal datore di lavoro nel mese di febbraio. Il datore di lavoro avrà già trattenuto delle somme che vanno a costituire la tassazione svizzera. Nella dichiarazione dei redditi va indicato l’importo percepito al netto dei contributi sociali e assicurativi già pagati in Svizzera. Da questi va poi detratta la franchigia di 7.500 euro.

I redditi di natura finanziaria quali interessi da conto correnti, obbligazioni, plusvalori sono comunque tassati in Italia.

Se lavoro in Svizzera devo pagare le tasse in Italia? Alcuni consigli

Prima di iniziare un’esperienza di lavoro in Svizzera è bene informarsi sul regime fiscale e su quale sia la soluzione migliore per non dover incappare in problemi fiscali. In particolare, chi lavora in Svizzera mantenendo la residenza in Italia farebbe bene a rivolgersi a un commercialista esperto in fiscalità internazionale.

Tasse frontalieri Svizzera

In riferimento alle tasse dei frontalieri in Svizzera, il nuovo protocollo d’intesa siglato il 23 dicembre 2020 tra il vice ministro dell’Economia Antonio Misiani e la Segretaria di Stato per le questioni Finanziarie internazionali presso il Dipartimento federale delle finanze (DFF), Daniela Stoffel, ha apportato nuove e interessanti variazioni al tema della tassazione. Tale accordo si prevede venga ratificato entro il 2023. Vediamo di che si tratta.

Rimangono intatte le definizioni di frontaliere (i 20 Km dalla frontiera) e definita con maggiore precisione l’area di frontiera.

Innanzitutto va stabilito che coloro che già stanno lavorando come frontalieri in fascia in Svizzera in un periodo rientrante tra il 31 dicembre 2018 e all’entrata in vigore del suddetto accordo, rientrano nel regime transitorio applicabile agli ‘attuali frontalieri’ (vedremo in seguito che l’accordo prevede una nuova categoria definita come nuovi frontalieri). Tali frontalieri saranno soggetti a tassazione solo esclusivamente in Svizzera (come era in precedenza)

I nuovi frontalieri, cioè coloro che verranno assunti per lavorare in Svizzera dopo l’entrata in vigore del nuovo accordo (2023), verranno assoggettati ad una tassazione sul reddito da lavoro dipendente pari all’80%. L’Italia quindi potrà imporre la sua tassazione sul reddito maturato all’estero. Questa è la novità sostanziale dell’accordo. Naturalmente per escludere una doppia tassazione, l’Italia riconoscerà al lavoratore frontaliere un credito d’imposta in relazione alle imposte già sostenute in Svizzera.

Il governo italiano tuttavia, per evitare un aumento eccessivo nelle imposte che il frontaliere svizzero dovrà sostenere, ha aumentato la no tax area da 7.500 euro a 10.000 euro e gli assegni familiari erogati dallo Svizzera non vanno ad aumentare l’imponibile tassabile.

Che dire dei frontalieri oltre fascia?

Frontalieri oltre fascia

Come cambia, questo nuovo accordo, la tassazione per i frontalieri che vivono al di fuori dei 20 km canonici? Sino all’entrata in vigore dell’accordo, non cambia nulla sostanzialmente: il reddito da lavoro dipendente sarà tassato sia in Svizzera che in Italia che applicherà la soglia di esenzione di 7.500 euro.

Dall’entrata in vigore del nuovo accordo, continuerà ad esserci la tassazione sia in Svizzera che in Italia ma la soglia di esenzione applicabile sarà di 10.000 euro.

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